Giovedì 24 febbraio presso la Galleria Maria Cilena, dalle ore 18.30 alle 21.00
si inaugura la mostra standby di Olga Danelone e Hannes Egger
DAL 24 FEBBRAIO AL 18 MARZO 2011
orario galleria: da martedì a venerdì 15.30 – 19.30
Per la prima volta insieme, per la prima volta nella galleria che li ospita, i due giovani artisti si
confrontano mostrando un legame ad una tradizione mitica religiosa-filosofica.
Entrambi operano nel dare un proprio valore al sentire del momento, legato alla storia, al passato, ma
svincolandosi dalle regole stereotipate e offrire una nuova immagine di suggestioni attuali.
Studio per l’arte contemporanea
standby
Olga Danelone: Un titolo. Una scommessa. Trovare i punti in comune fra il lavoro mio e quello di Hannes.
Secondo me il punto d’unione più forte e rimarchevole è nell’attenzione che entrambi diamo alla riflessione come
fosse un fattore autogeno, che non muore nel tempo.
Hannes Egger: Abbiamo messo un po’ a trovare un tema /titolo. Le opere hanno qualcosa in comune, in tutti e
due hanno un forte legame con la grafica e con il pensare/pensiero. Serve dell’attenzione e anche del tempo per
entrare nel linguaggio delle opere, che poi incominciano a raccontare.
O. D.: Standby come una delle modalità di chiusura computer. Fermo ma pronto a muoversi. Creare un soffio di
riflessione, di forza interiore, aumentarla con un standby. Fermarci a pensare. In ogni luogo standby!
H. D.: Il titolo è un’idea di Olga. Secondo me è forte e funziona, è affermativo e mette in luce la nostra epoca
digitale, piena di elettronica. Nei nostri lavori si trova poco di elettronico, ma di sicuro il richiamo all’arcaico e alla
semplicità non è svincolabile alla complessità elettronica e sociale dei nostri tempi. Poi richiama anche la
pubblicità, un cenno forte nella ricerca di Olga.
O. D.: La mia ricerca sull’Assurdità dell’Irrealtà. Realtà traslata dalla pubblicità. Tutto è svuotato, ma nello stesso
istante nessun archetipo è gettato, tutto può ancora servire allo scopo.
Nella pubblicità il pensiero egocentrico: la bellezza idealizzata. I valori dell’avere hanno la maschera dei valori
dell’essere. Nell’altro verso senza l’avere, cerco ugualmente il mio essere, il contatto del corpo, la
natura…Svuoto la bellezza ingannatrice per creare la mia passione, i miei ideali, i miei valori in quanto mi sento,
sento l’essenziale della nicchia nella quale scorre il mio tempo.
H. D.: Il mio lavoro è una riflessione che cerca di andare oltre il tempo, vuole pensare/capire/esplorare. E’ una
ricerca sui simboli, soprattutto arcaici, legati ai miti pre-antichi e archetipi. Si tratta di un linguaggio che ha i suoi
segni. Conoscendo “l’alfabeto” di questa lingua si può leggere come in un libro o su una pagina web, ma il
significato dei simboli può variare, cambiare, diventare…no, fin dall’inizio è ambiguo.
Spesso le opere parlano di temi abbastanza pesanti, come l’altro mondo, la morte, l’esserci.
O. D.: Un pensiero e un grazie va a Maria Cilena. A lei che dà origine, impasta o meglio crea la creazione.
H. D.: Maria Cilena ha messo insieme in questa mostra le opere di Olga e le mie, di sicuro aveva un’idea,
un’immagine in testa. La nostra sfida era di elaborare una collaborazione che presentasse tutti e due gli artisti in
modo adeguato. Ringrazio Maria per quest’opportunità artistica-umana e Olga per il reciproco rispetto.
O. D.: Grazie a te Hannes…e ora insieme a Maria diamo il benvenuto ai gentili visitatori di
GALLERIA MARIA CILENA
Studio per l’arte contemporanea
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